
Il tema dell’alternarsi delle stagioni è celebrato in tutte le arti, ma quelle figurative hanno potuto esprimere nella maniera più fantasiosa la metafora del tempo che passa, nel ciclo perenne della natura che non ammette salti. Con il volume “Il ciclo dei mesi. Da Aosta a Otranto, alla scoperta di un tesoro dell’arte medievale italiana” Jenny Bawtree approfondisce questo particolare aspetto iconografico, mettendo insieme, come in uno straordinario museo tematico di carta, opere di immensa bellezza a valore simbolico. Le raffigurazioni pittoriche e scultoree del ciclo dei mesi, le figure con la personificazione dei dodici mesi, le stagioni e i simboli che le sintetizzano. Sono ben 39 i cicli dei mesi, nella forma di statue, bassorilievi, affreschi e mosaici, presenti in grandi chiese romaniche, monasteri, ma anche in umili chiese parrocchiali e dimore signorili che si stagliano nella sale espositive di questa speciale teca cartacea. Un testo divulgativo, in cui l’autrice ha voluto trasmettere la sua passione per questo tema a un pubblico ampio, offrendo descrizioni minuziose dei cicli, ritratti dal fotografo Opaxir. Un libro d’arte, ma anche un libro di viaggio, che ci invita a visitare luoghi al di fuori dei soliti itinerari turistici. Scrive nella prefazione Salvatore Settis: “Dietro le minute figure di chi semina o falcia il grano, coglie l’uva, spacca la legna, vanga la terra, raccatta le rape, affila la falce, il paesaggio non si vede ma c’è. A ognuna di quelle figure le convenzioni dell’arte hanno conferito il potere di personificare un mese dell’anno, ma non è tutto qui. Ogni mietitore di Giugno, ogni cavaliere di Maggio, rappresentano, anzi incarnano, folle di esseri umani in carne e ossa che gli scultori hanno osservato nella loro vita quotidiana, e hanno poi distillato traducendoli in “tipi” ideali”. Protagonista, quindi, è sempre l’uomo, celato dietro lo scorrere della natura e delle sue inesorabile leggi di trasformazione. Sono opere naturali e antropiche al tempo stesso, capaci di veicolare il sentire e la vita quotidiana di intere comunità. “Paesaggi, ma non soltanto – prosegue Settis – Come a dirci che anche un solo ciclo, una sola figura, una sola chiesa richiamano in vita tutto un mondo”. Un libro straordinario, non sappiamo se ci siano esempi del genere, è destinato a diventare un punto di riferimento nel campo dell’editoria d’arte.
Jenny Bawtree
“Il ciclo dei mesi”. Da Aosta a Otranto, alla scoperta di un tesoro dell’arte medievale italiana. Edizione illustrata
Terra Nuova Edizioni
Pagg. 224 – euro 23.00