FORZA E LEGGEREZZA DELLA POESIA

Non è facile che un libro di poesia divenga un bestseller. Occorre che sappia valicare confini, sensibilità, culture per parlare direttamente all’anima e al cuore dei lettori. È quanto accade con l’americana Amanda Gorman, che scrive versi di grande lirismo, ma riesce anche a dare agli stessi una forte connotazione civica. La sua poesia non è mai avulsa dai problemi del mondo e si inserisce nel clima di cambiamento etico che il terzo millennio chiede ormai in maniera impellente. La più giovane poetessa ad aver recitato una poesia alla cerimonia di insediamento presidenziale offre ai lettori un’epica civile ricamata attraverso il tessuto del testo poetico. In “Chiamateci per quello che siamo”, la voce è plurale già a partire dal titolo, perché in gioco ci sono i popoli, le nazioni, l’umanità intera che ha per patria la terra e per legge universale i diritti inviolabili dell’uomo. Le migrazioni, le discriminazioni razziali, i poveri, gli emarginati, il canto di dolore dell’intero pianeta trovano spazio tra i versi giovani e freschi di Gorman, che – in maniera ludica e creativa – introduce anche il lettore ad una serie di tecniche di scrittura poetica, come quella delle cancellatura. La pandemia ha cancellato vite, storie, rapporti, eppure – sembra dirci  la poetessa – si può imparare anche dal dolore. Ed ecco che la cancellatura diventa funzionale e metaforica: “Molte delle poesie seguenti . scrive Gorman – sono nate per cancellatura, nel senso che sono documenti dove alcune parti sono state rimosse, proprio come certi chiameranno questo l’anno perduto, il lungo anno, l’anno dei guanti, l’anno senza amore. La chiave per una cancellatura costruttiva – & non distruttiva – è creare un’estensione anziché un estratto. Non è cancellatura, ma espansione, con la quale cerchiamo ciò che è scritto in filigrana, la corrente sotterranea sotto la superficie umida delle parole. Serve a salvare le parole dall’annegamento. Cancellando, la penna cerca di esaltare, evocare, esplorare, esporre i corpi, la verità, le voci che sono sempre esistite, ma sono state esiliate dalla storia & dall’immaginazione. In questo caso, cancelliamo per trovare”. In questo libro il lettore troverà innumerevoli parole che aprono scrigni interiori, invitano al coraggio, restituiscono il dovere della speranza. La poesia, come la bellezza, potrà salvare il mondo, attraverso le nuove generazioni. Un volume utile anche a genitori, insegnanti, educatori, da leggere a casa e in classe, ovunque ci sia bisogno di restituire ai versi la loro vis civica.

Amanda Gorman
“Chiamateci per quello che siamo”
traduzione di Giuliana Mancuso
Garzanti editore
pagg. 240 – euro 16

Pubblicato da Paolo Romano

Sudtirreno è il blog di informazione e cultura di Paolo Romano

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