
Gli italiani sono attenti all’italiano. Anche se il lessico e la lingua sembrano impoverirsi, c’è un grande interesse intorno all’idioma nazionale e la curiosità spinge a continui approfondimenti anche i non addetti ai lavori. Un testo fondamentale, in tal senso, è “Giusto, sbagliato, dipende”, recente volume curato dall’ Accademia della Crusca per Mondadori. Un volume pratico, pieno di curiosità, aneddoti e storia delle parole. Pagina dopo pagina, si fornisce il ritratto di una lingua vitale e in continuo cambiamento, offrendo al lettore le risposte concrete a dubbi e interrogativi legittimi che affollano la mente, sia quando si scrive che quando si legge. Un libro-miniera, da leggere di filato oppure una pagina ogni tanto come pillole di cultura linguistica, da rileggere più volte, da conservare e consultare all’ occorrenza. L’ Accademia della Crusca, che prende il nome dalla sua funzione di cernita del fior fiore della lingua da tutto ciò che la contamina – la crusca per l’appunto – sin dalle sue origini (nel 1583) rappresenta il punto di riferimento più autorevole in Italia e nel mondo, su tutto ciò che riguarda l’italiano. Persino i vocabolari sono da essa guidati, tanto che lessico, etimologia, grammatica e sintassi si aggiornano di continuo, tenendo conto di regole e uso, tradizioni e innovazioni, ortodossia e licenze, pratiche corrette ed errori. Nella sua introduzione al volume, il Presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, mette in evidenza la svolta Novecentesca operata in senso al sodalizio culturale, che ha portato a un rinnovamento attento ai tempi moderni: “Nel Novecento, i grandi maestri della linguistica che guidarono l’ Accademia si preoccuparono di togliere molta polvere dalla sua tradizione. Vollero rinnovare, spostando l’attività verso gli studi filologici e linguistici più moderni e all’avanguardia. Dal 1923, del resto, l’Accademia non aveva più il compito di compilare il vocabolario, e quindi non aveva modo di esercitare direttamente quel potere di controllo della lingua che nei secoli passati aveva creato problemi nel rapporto con gli Nel frattempo, la cultura linguistica aveva modificato il modo di ragionare sulla ampliando il quadro di ciò che possiamo definire le regole grammatica, della comunicazione. Lo studio della lingua aveva assunto necessariamente toni meno rigidi, meno impositivi. Al problema della correttezza andava sostituendosi via via quello della buona comunicazione, e si valutava appieno il significato sociale della complessità dei sistemi di segni (…). Si scopriva che la lingua non è monolitica, ma può mutare a seconda delle situazioni e dei contesti”. Il libro che si offre ora al lettore rappresenta un corpus omogeneo dei più recenti orientamenti dell’Accademia, risposte che favoriranno un approccio migliore alla comunicazione linguistica, un prontuario ma anche un “curiosario”, un pozzo di sapienza pratica, un concentrato di settimane enigmistiche svelato a tutti. Il volume si presenta come un piccolo dizionario, con le voci in ordine alfabetico che agevolano la consultazione. Il lavoro è stato diretto e curato dall’accademico Paolo D’Achille, con una squadra di cui hanno fatto parte anche Marco Biffi, Raffaella Setti, Matilde Paoli e Stefania Iannizzotto. Un libro utilissimo anche per creare dibattito intorno alla nostra lingua, particolarmente consigliato a studenti e docenti. Adottarlo nelle scuole sarebbe cosa buona e giusta.
Accademia della Crusca (a cura di)
“Giusto, sbagliato, dipende”. Le risposte ai tuoi dubbi sulla lingua italiana
Mondadori editore
Pagg. 440 – euro 22