
Ci sono i critici letterari e c’è (c’era) Pietro Citati. Aveva uno stile tutto suo di narrare le vite altrui, biografie corpose stese su carta come vite fatte di avventure anche marginali, talvolta esclusivamente interiori e immaginarie. Anche le sue recensioni seguivano questo schema “ibrido”. Da un lato una critica raccontata, romanzata; dall’altro una scrittura critica, tesa a indagare nelle maglie dell’esistenza. Il risultato finale è una forma spuria di critica, e una altrettanto singolare forma di letteratura. Per me Citati è stato un moltiplicatore di vite, un affabulatore capace di andare oltre la sterile indagine critica fine a sé stessa. Questo libro rappresenta a tutti gli effetti il suo testamento letterario, l’ultima opera fatta per compendiare il suo vasto sentire. Al centro del volume, biografie, incontri di una vita, saggi letterari e meta-letterari, letteratura fatta sulla letteratura, suggestioni estetiche e considerazioni sulla storia. Non sveleremo il motivo del titolo, che allude ad un romanzo breve di Balzac, ma possiamo ancora sottolineare la raffinatezza di una scrittura densa, che impasta esistenza e narrazione della stessa, farcita di istanze mistiche e poetiche, quasi il tentativo di combattere titanicamente il nichilismo imperante. Non si può scrivere alla maniera di Citati se prima non ci si è nutriti di migliaia di libri, come un animale vorace ma selettivo, famelico ma attento a gustare solo i piatti gourmet. Basta un assaggio dedicato al grande romanziere inglese per comprendere di cosa parliamo quando parliamo di Citati: «Dickens riempiva la realtà con un’allegria furiosa, eccitando ed esaltando il suo genio … Una misteriosa ilarità lo attraversava, lo colmava ed egli non riusciva ad interromperla, quasi fosse stato percorso da una zampillante fontana di fuoco». Bastano una parola, una frase per accendere la fantasia di Citati che però non è mai solo tale, si nutre di fonti, citazioni, aspetti biografici accuratamente approfonditi. “La ragazza dagli occhi d’oro” è il libro dei libri di Citati, una sorta di compendio-canovaccio di tutta la sua vasta opera. Contiene in sé germi per opere future, libri che probabilmente avrebbe scritto se ne avesse avuto il tempo, oltre quella parentesi longeva che è stata la sua vita (è scomparso lo scorso luglio a 92 anni). Attraverso la penna aurea di Citati, “La ragazza dagli occhi d’oro” viene a farci visita, dando luogo ad un processo di transfert che ci porta oltre le porte della conoscenza, trasformando la lettura in un’esperienza totale.
Pietro Citati
“La ragazza dagli occhi d’oro”
Adelphi editore
pagg. 390 – euro 25.00