UNO SCRITTORE VISIONARIO PER LE STRADE DELLA VITA

Una casa editrice nuova di zecca, che debutta nel panorama editoriale italiano con titoli importanti; un autore che meritava di essere riscoperto e ritornare ad essere un cult, una sorta di John Fante francese ante litteram. La casa editrice è “Ventanas” e come le finestre che sottende nel titolo, promette di aprire squarci di letteratura internazionale. L’autore è Emmanuel Bove, romantico e visionario frequentatore di luoghi marginali. In lui convissero l’animo del barbone, del dandy, del bohemien e del talento naturale per l’affabulazione scritta. E se “I miei amici” è il suo libro più noto, “Memorie di un uomo particolare” è un diario altrettanto singolare di un’esistenza contesa tra realtà e letteratura, in un gioco di continuo sconfinamento. Il protagonista è Jean Marie Thély – alter ego dell’autore – un uomo in preda all’inquietudine, alle prese con una lettera che potrebbe mutarne il destino. Pochi righe vergate a mano che annunciano il rinvio di un appuntamento ma contengono in sé anche qualcosa che turba l’animo del destinatario. Jean Marie è un operaio della bellezza, non ha null’altro che il suo fascino. Per il resto è un disadattato, un escluso, un incapace di vivere. Il suo essere inutile riflette specularmente la vacuità del fascino che possiede. D’altro canto, la sua difficoltà di stare al mondo è figlia di un karma negativo: la madre lo ha generato a seguito di una violenza e – di conseguenza – è cresciuto come un indesiderato, nei pressi di Compiègne, nord della Francia. Parigi è tanto vicina quanto lontana, una prossimità che contrasta con la differenza di status economico. È povero ma è circondato da ricchi. Si arrangia come può e cerca di distinguersi, finché una giovane signora benestante lo prende sotto la sua tutela. Anche da questa occasione non saprà trarre il giusto profitto, finendo per rimanere in una sua insuperabile marginalità. Ma la caratteristica dell’autore-protagonista è un’altra: il suo sapere dire e non dire, dire tra le righe, accennare lasciando al lettore l’immagine del non detto, rivelare senza svelare. È una diaristica che si fa narrazione, una narrazione che si automoltiplica per endogenesi. Un libro che lascerà il segno e meriterà d’essere incluso nella biblioteca dei volumi “da non perdere” e da rileggere negli anni a venire.

Emmanuel Bove
“Memorie di un uomo particolare”
traduzione di Paola Vallata
Ventanas edizioni
pagg. 230 – euro 14.00

Pubblicato da Paolo Romano

Sudtirreno è il blog di informazione e cultura di Paolo Romano

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