Scrivere per sentirsi necessitati a dire, scrivere come esigenza primaria, quasi fisiologica. Scrivere di sé, intorno a sé, ma anche di coloro che hanno scritto di come scrivono, fino a delineare un libro che sembra essersi scritto da sé, tessuto intorno alle trame potenziali della stessa scrittura. Con “Scrivere, scrivere, scrivere”, Sally Bonnaggiunge un’altra preziosa perla alla lunga lista dei libri sulla scrittura. In questo caso, però, è qualcosa di più. Non un semplice manuale, né un insieme di sterili nozioni, ma un viaggio sentimentale intorno all’oggetto del desiderio, a quel vivere attraverso la pagina bianca che prende forma e costruisce mondi ed universi. “La mano, la mia mano, vuole scrivere. Vuole afferrare il mondo attraverso la scrittura, i suoi piccoli disegni neri, le sue forme disposte in modo da avere un senso – scrive l’autrice – Dove inizia la scrittura? Nel corpo o nella testa? Nella mano contratta sulla penna del bambino seduto al suo tavolo o nella memoria dell’adulto? Forse bisogna guardare altrove. Ritrovare le tracce. Divertirsi coi graffiti nelle strade. Osservare i rituali degli scrittori, quelli di ieri (Proust, Walser, Benjamin) come quelli di oggi. Ripercorrere la Mesopotamia, la Grecia, i miti egizi”. Sally Bonn parte dal proprio vissuto, da ricordi personali, viaggi e confidenze di artisti, per tracciare un libro che è fatto di libri, nel tentativo di afferrare l’inafferrabile, di indagare il mistero della scrittura, un qualcosa che ci rende umani e che possiamo condividere con tutte le generazioni della storia. La Storia stessa nasce dalla scrittura e scrivere, allora, diventa aggiungere un tassello al cammino dell’umanità. Un libro bello, intenso, pieno di rivelazioni.
Sally Bonn
“Scrivere, scrivere, scrivere”. Nuova edizione
a cura di Margareth Amatulli
traduzione di Matteo Martelli
Metauro editore
pagg. 206 – euro 20.00
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