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LA SOTTILE, POTENTE, LINEA ROSA

La scrittura, la trama, la narrazione, la prosa, la poesia, sono termini coniugati al femminile. Ma se la grammatica sottolinea questa femminilità no fa altrettanto la storia della letteratura. Le donne che hanno dato il loro contributo alla universale patria delle lettere sono innumerevoli ma spesso il loro nome è stato occultato. Nella maggior parte dei casi, le donne hanno dovuto lottare per studiare, per scrivere, per poter assecondare la loro vocazione creativa dichiarandosi apertamente come scrittrici e sfidando la società.  Quello diJoannaRuss“Vietato scrivere” – Come soffocare la scrittura delle donne (traduzione di Dafne Calgaro e Chiara Reali; Prefazione di JessaCrispin; Postfazione di Nicoletta Vallorani) è un testo ricco di testimonianze, aneddoti, scritti inediti, circostanze di vita che mettono in evidenza la strada sempre in salita per le donne che, nel tempo, si sono sentite necessitate a dire attraverso la scrittura. Un testo «arrabbiato senza essere moralista, meticoloso senza essere spossante, serio senza essere privo di senso dell’umorismo», come scrive JessaCrispin nella prefazione alla nuova edizione americana. Pagina dopo pagina, si scopre, per esempio, che Emily Dickinson viveva in quasi povertà e doveva chiedere il denaro al padre i francobolli e i libri. SylviaPlath, invece,  si alzava di primo  mattino per scrivere, cominciando la giornata con il duro lavoro di chi sta alla scrivania anche con il freddo. In “Una stanza tutta per sé”, Virginia Woolf racconta che “Villette” (Charlotte Brontë), “Emma” (Jane Austen), “Cime tempestose” (Emily Brontë) e “Middlemarch” (George Eliot), «quegli ottimi romanzi», sono stati scritti da donne «talmente povere che non si potevano permettere di comprare più di due o tre risme di carta alla volta». JoannaRussrestituisce la giusta dignità letteraria a tante “eroine” della penna, che hanno dovuto faticare il doppio per poter emergere, quando ci sono riuscite, superando i freni imposti da un maschilismo imperante anche nella letteratura. ScriveJessaCrispin nella prefazione: “Leggendo Vietato scrivere. Come soffocare la scrittura delle donnedi JoannaRuss, mi sono chiesta: cosa diavolo ci vuole perché cambi qualcosa? Sono decenni che abbiamo analisi di questo tipo; abbiamo libri, conferenze, racconti autobiografici, dati statistici e studi scientifici sul pregiudizio inconscio. Eppure abbiamo ancora critici come Jonathan Franzen, che si chiede se la scrittura di Edith Wharton sia stata influenzata dalla sua bellezza (o dall’assenza di essa, secondo il giudizio che dà Franzen del viso e del corpo dell’autrice); abbiamo una cultura letteraria tuttora dominata da un piccolo segmento della popolazione; abbiamo la percezione che ogni contributo significativo al mondo delle lettere sia stato portato dall’uomo bianco eterosessuale, una percezione consolidata dal sistema educativo, dai libri di storia, dal mondo che vediamo”. Un gap, quindi, non ancora del tutto superato e che va approfondito. Il merito di Russ è di averlo fatto non attraverso i bla bla bla di critici e saggisti – di ogni risma è il caso di dire – ma prendendo in esame vite e vicissitudini delle stesse scrittrici. Un libro generoso e non solo di genere.

Joanna Russ
“Vietato scrivere” – Come soffocare la scrittura delle donne
Edizioni Enciclopediadelledonne.it
Pagg. 262 – euro 16

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Pubblicato da Paolo Romano

Sudtirreno è il blog di informazione e cultura di Paolo Romano

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