PICCOLA ANTOLOGIA DI UN CRITICO INIMITABILE

Romantico e razionale, analitico e scomposto, cordiale e politicamente scorretto. Cesare Garboli, del quale l’anno prossimo ricorreranno i vent’anni dalla scomparsa, è stato un critico “inimitabile”, sia nell’esercizio della sua attività che nella capacità di andare oltre la stessa, costruendo recensioni, stroncature, riflessioni critiche equiparabili a paratesti maestrali, rileggibili ancora oggi, per il valore intrinseco e la capacità di superare le contingenze nell’ottica di una letteratura totale. È per questo motivo che la casa editrice Minimum Fax gli dedica ora un testo antologico. In “Scritti servili” sono raccolti alcuni suoi testi critici che ci insegnano ad andare oltre l’evidente, ad assumere il punto di vista della visione che supera il semplice guardare. Scrutare la scrittura, lasciarsi trasportare dai mondi apparentemente insignificanti che si nascondono tra le righe. Garboli usa parole altrui per farne di proprie, dice degli altri dicendo di sé, chiarisce degli autori chiarendo al lettore. Difficile dire quali siano gli “incontri” più belli tra quelli contemplati nel volume. Sicuramente quello con lo scrittore Antonio Delfini rimane nella memoria, ma quelli con il teatro di Molière e Natalia Ginzburg non sono certo da meno. Come scrive Giorgio Amitrano nella postfazione, Garboli ha saputo indagare soprattutto il rapporto tra vita e opere, facendone quasi l’impegno principale della sua attività professionale.

Cesare Garboli
“Scritti servili”
postfazione di Giorgio Amitrano
Minimum Fax
pagg. 258 – euro 16.00

Pubblicato da Paolo Romano

Sudtirreno è il blog di informazione e cultura di Paolo Romano

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